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Indovina chi sposa Sally? - La storia dietro al film

Una commedia "matrimoniale" irlandese

Stephen Burke, lo sceneggiatore e regista irlandese di Indovina chi sposa Sally?, ha tratto l’ispirazione per questo film partecipando a un matrimonio. Al ricevimento si è accorto che una parete divideva due feste nuziali diverse e di fronte a questa barriera ha incominciato a fantasticare. Che può succedere se due matrimoni condividono lo stesso spazio? Come potrebbero interagire o, ancor più precisamente, addirittura “scontrarsi”? Burke ha comunicato la sua idea alla produttrice Lesley McKimm, con cui ha un rapporto di amicizia dal 1990 quando lui era un assistente cameraman mentre lei lavorava sui raccordi di montaggio. McKimm ha prodotto il suo secondo cortometraggio, 81, nel 1996 così come la serie tv No Tears sullo scandalo dell’Epatite C scoppiato negli ospedali irlandesi.

McKimm ricorda di aver comunicato a Stephen il proprio interesse sulla proposta, ideale per una buona commedia. “E’ stato l’inizio di tutto – continua la produttrice – Poteva proprio diventare una grande commedia romantica, di quelle che piacciono a me. Così lui ha iniziato a scrivere”.

Indovina chi sposa Sally? avrebbe potuto sembrare un’inusuale escursione per lo sceneggiatore/regista. I suo i primi film erano di tema politico: uno sul movimento per i diritti civili in Nord Irlanda negli anni ’60, un altro sugli scioperi della fame dell’IRA del 1981 e nel 2002, No Tears, era una serie tv ancora una volta basata su eventi reali. Ma Burke ha sempre avuto un debole per le classiche commedie screwball degli anni ’30 e ’40: film come A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, in cui personaggi sicuri di sé diventano improvvisamente ridicoli, appartengono a quelle storie solo in apparenza demenziali e che invece, in profondità, risultano molto aderenti alla realtà. Su un piano più drammatico, l’altra fonte di ispirazione di Burke risale a titoli come Scandalo a Philadelphia (1940) con Cary Grant, Katharine Hepburn e James Stewart ma anche a Stregata dalla luna (1987) con Cher alle prese con la preparazione del matrimonio. Dunque Burke si è rifatto più a questi film che non al genere cinematografico “matrimoniale” codificato, pieno deglii stereotipi dettati da commedie sentimentali come Maid of Honour o il più famoso Quattro matrimoni e un funerale.

I matrimoni, naturalmente, alimentano da sempre i racconti: non solo sono esperienze universalmente condivisibili – tutti sono stati almeno a un matrimonio nella vita – e sono portatori di felicità ma sono spesso veicolo di molti problemi. “I matrimoni sembrano progettati per creare problemi a tutti” dichiara ridendo Tom Riley, che in Indovina chi sposa Sally? recita nel ruolo di Freddie.

“Tutti si preoccupano. La sposa e lo sposo si preoccupano di chi invitare. I non invitati si preoccupano perché non sono stati invitati. Gli invitati – da parte loro – si preoccupano in quanto sono stati invitati. Così si finisce in un grande salone zeppo di gente che pensa: ‘Che ci faccio io ora seduto al tavolo con queste persone?’ I matrimoni sono il soggetto di così tante commedie proprio perché affiancano tra loro persone che mai nella vita si avvicinerebbero”.

La rifinitura della sceneggiatura di Burke ha richiesto diverso tempo. La storia è sempre stata concentrata su due matrimoni che collidono nello stesso giorno, ma originariamente metteva in scena quattro personaggi molto diversi. Come sceneggiatore ha dovuto lavorare instancabilmente per creare l’intreccio della classica screwball: una popolare attrice un po’ matta che mette scompiglio nella vita di un serissimo attore. Ma Burke voleva anche evitare di scrivere una storia troppo alla Roddy Doyle. Benché alcuni romanzi di Doyle come The Commitments e The Van siano diventati magnifici film, le sue desolate ambientazioni legate alla working class non sono quanto lo sceneggiatore/scrittore aveva in mente. “Per far funzionare l’intero apparato farsesco della slapstick ci vogliono tempo e duro lavoro”, dice McKimm. “Serve un equilibrio credibile tra la commedia e il piano umano-sentimentale. Si prenda ad esempio il rapporto tra madre e figlia (Sally e Molly). La madre è affettuosamente apprensiva e lo spettatore riesce a credere in lei: alla fine del film, Sally imparerà qualcosa dalla figlia. Ecco anche in questo comportamento lo spettatore non smetterà di credere in lei perché in esso si contiene quel tanto di realismo della nostra vita. E cioè che tutti – anche le madre più perfette – possono migliorare”.

Lo sceneggiatore ha poi lavorato a una serie di sotto-trame intrecciate a quella principale. C’è ad esempio la storia di Jacques, l’ufficioso manager dell’hotel con i suoi subalterni, e poi ci sono Dessie e Niamh, due ospiti la cui relazione è in stallo. “Anche la costruzione delle storie di questi personaggi ha richiesto tempo per il perfezionamento – specifica Burke. “Per mescolare bene le carte è servito un lungo lavoro di tessitura, anche perché c’era il rischio di sovraccaricare la trama, renderla troppo complicata. Spero che questo non sia accaduto: ho fatto del mio meglio per far filare ogni cosa al posto giusto”.

Dal concepimento della sceneggiatura alla produzione sono passati diversi anni ma tutti ben spesi. Come nei vecchi film di Billy Wilder, la sceneggiatura aveva un fascino proprio che ha, prima di tutto, conquistato Sally Hawkins l’attrice vincitrice del Golden Globe. “Stephen ha formulato una sceneggiatura meravigliosa, in cui parole e situazioni sono perfettamente credibili”, dice Hawkins. “E la cosa più importante dal punto di vista degli attori è che non sta a noi creare lo humour: è già tutto inserito nella situazione descritta. Si tratta di personaggi diversi tra loro che si trovano insieme creando un mix di follia. Il divertimento sta proprio nel vedere come interagiscono. Penso che Stephen sia stato molto bravo. Amo la commedia e amo soprattutto la slapstick: ricordo quanto mi divertivo da piccola guardando Buster Keaton, Stanlio e Ollio e altri come loro”.

John Hand, scenografo del film, riconosce una qualità nella sceneggiatura che spesso manca nelle produzioni irlandesi. “La trovo fresca e dotata di sana leggerezza come commedia romantica. Molti film irlandesi sono troppo seriosi, provinciali o addirittura parrocchiali. Penso che questo film abbia un aspetto versatile ed universale, riguarda lo scontro tra diverse classi sociali”. Durante gli anni di sviluppo del progetto, Leslie McKimm non ha mai rinunciato benché “la vita scorreva, nel frattempo”. McKimm dialogava con Burke sul film ogni sei mesi ed era attiva nella revisione delle stesure e delle note di sceneggiatura. Ha sempre avuto una grande passione per la produzione. Tra i suoi lavori compare la premiata serie tv in sei parti Any Time Now per la BBC1 e RTE. Leslie è condirettrice della società Newgrange Pictures (con Jackie Larkin) con cui nel 2007 ha prodotto la serie Kings con Colm Meaney. Ha inoltre curato la produzione esecutiva della serie di medicina Whistleblower per RTE che ha vinto l’Irish Film & Television Award come miglior serie drammatica del 2009.

Nel 2007 la sceneggiatura metteva finalmente insieme tutti i personaggi come appaiono nel film. E a tal proposito Burke dichiarò che non appena questo fosse accaduto “si sarebbe mangiato il suo cappello pur di ultimare il film”. Nell’arco di pochi mesi anche il 50% del budget fu trovato. In quel periodo ci fu il tentativo di trovare un finanziamento americano. Sally Hawkins era già nel cast ma all’epoca non era abbastanza popolare da essere considerata una star – non essendo ancora uscito La felicità porta fortuna - e infatti, gli americani reagirono dicendo che nel film “non c’erano star”. Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, era necessario convincere i possibili finanziatori europei di cinema di qualità che il progetto non fosse un tentativo di emulazione della commedia americana: doveva essere qualcosa di veramente irlandese e di valore. La fortuna iniziò a girare per il verso giusto quando Burke e McKimm contattarono Haut et Court, i distributori francesi de La classe, il vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2008.

Haut et Court avevano già apprezzato Burke come regista di corti e si mostrarono positivi verso Indovina chi sposa Sally?. Successivamente presentarono il progetto al loro sales agent e contestualmente l’Irish Film Board firmò come finanziatore. A quel punto si unì anche la società di produzione tedesca Tatfilm: il progetto si mostrava come l’occasione perfetta per la co-produzione tra i due Paesi. McKimm, che aveva già lavorato con Christine Rupert della Tatfilm, spiega: “Abbiamo firmato come co-produttori minoritari di un loro film intitolato Kill Daddy Good Night mentre loro hanno fatto lo stesso con il nostro film. Inoltre l’Irish Film Board ha co-finanziato il film tedesco così da indurre in fondo del Nord Rhine-Westfahlen a mettere soldi nel nostro progetto. Indovina chi sposa Sally?, alla fine, è stato post-prodotto in Germania, a Colonia”. Burke e McKimm sono rimasti soddisfatti. Non solo avrebbero fatto il film, ma i loro partner finanziatori avevano dato molta agibilità economica nel realizzarlo. McKimm ricorda sorridendo: “Ci hanno dato totale disponibilità sul cast e noi abbiamo obbedito…”.
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